L’arte e i monumenti nel Salento

Lecce, non solo come il capoluogo di provincia ma sopratutto la città che rappresenta il patrimonio storico-artistico nel mondo per il suo stile barocco. Il fulcro del nucleo storico di Lecce è sicuramente P.za S.Oronzo; il nome si deve alla statua del Santo protettore di Lecce, che svetta sulla colonna di S. Oronzo eretta come ringraziamento per lo scampato pericolo della peste nel 1656. Al centro della stessa troviamo un antico anfiteatro romano (testimonianza del dominio Romano), dove potevano trovare posto a quell’epoca circa 20.000 persone, scavato in parte nel tufo e in parte innalzato su robuste arcate, fu riportato alla luce nel 1938. Un’altro monumento di una certa importanza sito al centro della piazza è il “Sedile”, eretto come sala udienze nel 1592, sopra il portale vi sono rappresentate armi, trofei e stemmi della città di Filippo III di Spagna. Proseguendo non si può tralasciare il Castello eretto come adeguamento delle antiche difese cittadine da parte di Carlo V D’Asburgo, a forma trapezoidale composto da 2 corpi concentrici separati da un cortile, baluardi angolari a forma di lancia e da un ampio fossato. Tra gli edifici più importanti del barocco leccese , il più rappresentativo è la Basilica di S. Croce, costruita nel 1549; un tripudio di decori in pietra, colonne con decori zoomorfi che inquadrano un rosone, romanico d’ispirazione ma arricchito da un’elaborata ghiera barocca. Nella parte interna della basilica si notano le linee classiche del Brunelleschi, da notare i capitelli, il soffitto ligneo e l’originale disegno geometrico della cupola. Nella parte meridionale della città ,da Porta Napoli al Museo di Castromediano troviamo il Duomo. Edificio con un’ alto campanile a 5 piani e chiuso con un’edicola ottagonale a cupola. Anche all’interno del tempio sono mirabili molti esempi di arte barocca; altari fastosi con colonne sovraccariche di fiori, frutta e uccelli eseguiti dall’Arch. G. Zimbalo (considerato da tutti come la personalità più spiccata del barocco leccese). Ovviamente la città è piena di monumenti di primaria importanza come il Convento dei Celestini, Palazzo Vescovile, Chiesa S. Irene, il Teatro Romano, la Chiesa di S. Matteo e moltissimi altri edifici.
Lecce ,oltre ad essere la città per antonomasia del barocco è anche la capitale della cartapesta. Un’antica produzione di santi, madonne e figure del presepe. Materiale poco costoso, che si modella facilmente, resistente al tempo. La tecnica per la realizzazione è pressoché rimasta la stessa in tutti questi anni. Composta da una poltiglia di carta straccia con poca cellulosa, acqua e colla di farina, viene pestata e fatta bollire, poi viene pressata per eliminare l’eccesso di acqua e aggiunta ad una soluzione di pasta di amido, colla d’animale e una sostanza resinosa; il risultato deve essere una pasta compatta da cui non scoli né acqua, né colla. Così pronta per l’uso può essere schiacciata in degli stampi di gesso oppure applicata su un’intelaiatura leggera di filo di ferro e paglia. Dopo averla essiccata a una temperatura di 30° C ca. viene modellata con la cosiddetta “fuocheggiatura”, in seguito si passa alla pittura.

Spostandoci verso la costa Adriatica il primo centro da visitare è senza dubbio Otranto. Il suo nucleo medievale racchiuso tra le mura Aragonesi (riedificate dagli stessi nel 1481, a forma pentagonale sono munite di bastioni e torrioni cilindrici) propone uno scenario d’intatta e unica bellezza con strade strette e tortuose, lastricate di pietra viva su tutto dominano il Castello degli Aragonesi e la Cattedrale Romanica. Il principale tempio cittadino venne ricostruito dopo l’occupazione dei Turchi, l’edificio è sicuramente una delle espressioni del romanico pugliese tra le più alte e solenni, celebre sopratutto per il mosaico che pavimenta l’interno. Realizzato con milioni di tessere di duro calcare, fonde elementi bizantini, greci e normanni in un’unica grande “omelia figurata”, con immagini mitologiche e simboli zodiacali. All’interno della Cattedrale vi è una cappella dei Martiri, ove sono custodite in 7 teche murali le reliquie superstiti dei martiri idruntini, trucidati dai Turchi. Uscendo dalla città e percorrendo la strada che da Otranto corre all’interno verso Martano attraversa le piatte campagne della bonifica di Alimini, tra ulivi e rare masserie, raggiungiamo Carpignano Salentino. Piccolo centro salentino di origine greca, ove è possibile visitare degli antichi affreschi e scritte all’interno della Cripta delle SS. Cristina e Marina; la cripta divisa in 2 ambienti scavati nel tufo e tra loro comunicanti conservano ancora oggi dei dipinti che risalgono al XVI secolo. Poco lontano della cripta si trova l’antico Palazzo Orsini-Del Balzo. Un luogo legato alla devozione popolare si trova poco fuori dal paese nelle vicinanze del cimitero: il Santuario della Madonna della Grotta. Anche nel vicino paese di Martano troviamo alcuni monumenti di un certo rilievo artistico, dal Palazzo Baronale (di origine quattrocentesca), Palazzo Moschettini e Palazzo Pino di gusto rococò. A pochi km da Martano (circa 2,5) si trova Castrignano dei Greci (inequivocabilmente di origine greca), propone il Castello Baronale risalente al XVI secolo e all’interno della Parrocchia alcuni dipinti dell’800 del pittore Francesco Saverio Altamura. Una volta visitato il centro salentino di Castrignano ci avviamo a visitare Maglie, capitale economica del basso Salento. Merita particolare attenzione la Chiesa della Madonna delle Grazie in stile barocco; al suo interno alcune tele del 700 di artisti locali.

Maglie è ricordata anche per Palazzo Capece e sopratutto per aver dato i natali ad Aldo Moro. Va sicuramente menzionato il Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia Decio De Lorentis, dove si racconta la storia di quest’antica terra.

Altri centri da visitare sono Cutrofiano (Museo Comunale della Ceramica); Corigliano D’Otranto, particolare attenzione in questo paese al Castello De’ Monti con 4 poderosi torrioni angolari; Melpignano, Muro Leccese (Palazzo del Principe dei Baroni del Protonobilissimo), Poggiardo e Galatina; in particolare in questo centro è possible apprezzare i differenti stili architettonici: palazzi gentilizi, modeste case a corte, vicoli, piazze, edifici religiosi e pubblici. Nel nostro itinerario artistico non va tralasciato Nardò, ricca di palazzi, piazze e chiese a testimonianza del valore artistico di questa cittadina. Tra gli esempi più significativi: la Chiesa di San Domenico, la Guglia dell’Immacolata, il Tempietto dell’Osanna, la Chiesa Cattedrale e la Chiesa del Carmine.

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